Chi paga per l’infortunio sul lavoro? Proprio questa è la domanda che i migliaia di lavoratori che non conoscono quanto previsto dalle apposite leggi, si pongono in caso di incidente accorso durante le ore lavorative.
Avvenimenti come questi rappresentano eventi traumatici che avvengono sul luogo di lavoro, provocando importanti e talvolta permamenti danni fisici che necessitano di una prognosi di minimo tre giorni. Al contrario di quanto si pensi, rientrano nella casistica di infortuni sul lavoro anche quelli che avvengono durante il percorso casa-lavoro, nella maggior parte provocati da incidenti automobilistici ma, causati talvolta anche da furti o aggressioni.
In caso di situazioni come queste, i lavoratori di ogni azienda possono usufruire di leggi volte tutelare i dipendenti e contare su sostegni economici non indifferenti stabiliti in base alla gravità dell’infortunio. Al fine di porre chiarezza su di un argomento spesso dibattuto, ma mai completamente compreso, nei paragrafi successivi verranno fornite tutte le informazioni riguardanti eventi come quello in precedenza citato, sottolineando inoltre il ruolo dell‘avvocato del lavoro e le modalità di retribuzione per l’infortunio sul lavoro.
Chi paga in caso di inabilità temporanea?
Come noto, l’organo che si occupa degli infortuni sul lavoro è l’INAIL, acronimo di Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. In caso l’incidente accorso durante le ore lavorative provochi uno stato di inabilità temporanea, l’ente incaricato di provvedere al pagamento del periodo di inattività è proprio l’INAIL, che procederà a erogare al lavoratore quanto dovuto a partire dal quarto giorno successivo all’infortunio.
Un ulteriore retribuzione per l’infortunio sul lavoro viene, inoltre, versata dal datore di lavoro, il quale in caso di inabilità temporanea e se previsto Contratto Collettivo ha l’obbligo di provvedere al versamento della quota di cui ha diritto il lavoratore. Sempre a carico di quest’ultimo sarà, invece, il pagamento per intero del giorno in cui è avvenuto l’incidente e il 60% dello stipendio giornaliero medio per i primi tre giorni, periodo evidentemente non coperto dall’INAIL.
Terminati i primi tre giorni di inabilità, sarà l’INAIL a provvedere al sostentamento del lavoratore versando una cifra pari 60% del salario medio giornaliero per i primi 90 giorni e, alla scadenza del novantesimo giorno e fino al termine del periodo di inabilità, una somma che consiste nel 75% della retribuzione media giornaliera.
Chi paga in caso di inabilità permanente?
Discorso differente quello che, invece, riguarda infortuni molto gravi in grado di causare un’inabilità permanente. Qualora a causa di un’incidente avuto sul luogo di lavoro il lavoratore perdesse completamente la capacità di svolgere un’azione lavorativa, chi paga per l’infortunio sul lavoro è lo Stato, che mediante l’applicazione delle leggi attualmente in vigore si impegnerà a erogare una rendita per inabilità permanente.
Anche e in questo caso, prima di procedere all’erogazione della somma, il lavoratore dovrà essere soggetto a diversi controlli clinci che, come previsto dagli articoli 116 e 120 del Testo Unico, permetteranno di comprendere l’effettiva gravità della situazione e, in base a questo, stabilire quanto economicamente l’infortunio abbia influito sulla vita del lavoratore.
Qualora il livello di inabilità stabilito rientrasse tra l’11% e il 60%, al lavoratore spetterebbe un’aliquota compresa tra 50% e il 60%, destinata a crescere fino al 100% in caso di inabilità ancor più invalidante.
A ogni modo, nella maggior parte dei casi si procede erogando un’indennità temporanea fino al giorno della guarigione e, successivamente, si stabilisce se effettivamente il lavoratore è in grado di tornare al proprio mestiere.
Qualora questo non fosse possibile sarà compito dell’INAIL, calcolando il salario accreditato dal dipendente durante i dodici messi antecedenti all’incidente, stabilire la cifra da versare. Tuttavia, in casi eccezionali risulta impossibile procedere al conteggio di tale somma. Nell’eventualità che questo avvenisse, verrebbe versata una somma pari a 300 volte il salario quotidiano.
Come farsi pagare in caso di infortunio sul lavoro con l’avvocato Federica Barbiero
Talvolta, le procedura utili a ottenere il compenso stabilito si allungano più del previsto. L’avvocato Federica Barbiero, perfettamente a conoscenza dell’importanza della sicurezza sul luogo di lavoro e della gravi ripercussione che incidenti come questi possono avere, offre tutti coloro ne abbiano bisogno una consulenza legale in cui, in caso di eventuali irregolarità o eccessivi rallentamenti, verrà stabilito in quale modo agire.
Le competenze dell’avvocato per infortunio sul lavoro Federica Barbiero e del suo studio consentiranno, quindi, di stabilire con precisione in caso di infortunio sul lavoro chi paga, di velocizzare in maniera significativa l’erogazione della somma dovuta e, nell’eventualità si presentassero gli estremi, di procedere alla richiesta di un decreto ingiuntivo o, in casi ancor più gravi, provvedere a istituire una causa nei confronti dei responsabili delle irregolarità commesse.
Chi paga per l’ infortunio sul lavoro a Torino – info dall’avvocato Federica Barbiero
Come viene pagato l’infortunio in busta paga?
In caso di infortunio sul lavoro, con conseguente assenza, il lavoratore sulla propria busta paga riceverà un indennizzo per tutta la durata dell’infortunio.
Nello specifico il lavoratore, il primo giorno di infortuni, riceverà una retribuzione pari al 100%; i successivi tre giorni invece saranno al 60% della sua paga media giornaliera.
Dal quarto giorno in poi la retribuzione verrà erogata dall’INAIL: nello specifico l’INAIL garantirà il 60% della retribuzione dal 4° giorno al 90° giorno di infortunio; il 75% della retribuzione media giornaliera verrà erogato dal 91° giorno e fino alla sua guarigione.
Chi risarcisce l’infortunio sul lavoro?
Il dipendente che subisce un infortunio sul luogo di lavoro, salvo eccezione, deve essere risarcito o dal suo titolare o dall’INAIL in base a delle percentuali (derivate da apposite tabelle) di danno biologico subito.
Se il danno biologico è inferiore al 6%, il datore di lavoro, salvo eccezione, deve risarcire il dipendente per l’infortunio subito; se il danno biologico è compreso tra il 6% ed il 15% dovrà essere l’INAIL ad elargire l’indennizzo. Invece, in caso di danno biologico superiore al 15%, il lavoratore riceverà dall’INAIL una rendita vitalizia fino a che il danno biologico non ritorni al di sotto dell’11%.
Cosa paga il datore di lavoro in caso di infortunio?
Se vuoi sapere cosa spetta pagare al datore di lavoro in caso di infortunio sei nel posto esatto. In breve: il datore deve pagare il 100% della giornata durante la quale il lavoratore ha subito l’infortunio, in quanto viene considerata come giornata lavorativa a tutti gli effetti. Inoltre, egli dovrà pagare anche il 60% dei tre giorni successivi, finché non entrerà in gioco l’INAIL.
Quando paga l’INAIL l’infortunio sul lavoro?
Per conoscere le tempistiche che impiega l’INAIL in caso di indennità per infortunio sul lavoro, di seguito viene riportata una semplice spiegazione. Una volta accertate le modalità e la dinamica dell’infortunio, l’INAIL erogherà l’indennità al lavoratore a partire dal quarto giorno successivo all’incidente. I soldi potranno anche essere anticipati dal datore di lavoro al lavoratore infortunato, in quanto successivamente il datore verrà rimborsato dall’INAIL.