Oltre, alla grave crisi economica, che gli italiani sono costretti ad affrontare, nel nostro Paese da anni, conviviamo con una piaga, che ci costringe a vivere, il ritiro delle raccomandate postali, con enorme apprensione, ed è quella delle cartelle esattoriali. Spesso queste cartelle si riferiscono a tributi o multe, risalenti a molti anni prima, di cui l’utente non ha memoria o riscontro, o comunque non ha la possibilità di dimostrare l’avvenuto pagamento.
La cartella esattoriale è un documento con il quale l’agente per la riscossione, in questo caso (Equitalia) inoltra al contribuente, per la riscossione, delle somme richieste da un altro ente (comune, regione ecc.). All’interno della cartella sono specificate tutte le informazioni (ente creditore, somme richieste, modalità di pagamento, richiesta di rateizzo e come fare ricorso), in caso di mancanza di tali indicazioni, la cartella è nulla.
Nel caso di mancato pagamento entro i termini concessi (60/90 gg), i contribuenti sono esposti a sanzioni e le somme a interessi. Molte cartelle, per motivi diversi, possono essere impugnate, fino ad arrivare alla cancellazione delle stesse.
Quali sono i debiti cancellabili?
Lo Stato Italiano ha stabilito, attraverso il decreto sostegni del 22 marzo 2021, quali sono i debiti cancellabili con lo stralcio. La legge stabilisce, che tutti i debiti per un importo, pari o inferiore a 5000 euro, saranno automaticamente annullati, compresi gli interessi maturati, purché, siano stati affidati all’agente di riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. I debiti che possono beneficiare dello stralcio, si riferiscono a tutte le persone fisiche e soggetti giuridici, che nell’anno 2019, non hanno conseguito un reddito imponibile superiore a 30000 euro.
Quali sono i termini dello stralcio delle cartelle esattoriali?
Nei debiti, oggetto dello stralcio, rientrano anche quelli della Rottamazione-Ter (2018), del Saldo e Stralcio (2019) e della Riapertura dei Termini (2019), mentre non rientrano i debiti a seguito di condanne penali, quelli per condanne nei confronti della Corte dei Conti e quelli per l’IVA riscossa per le importazioni. come previsto dal decreto sostegni, tutti coloro che rientrano nei parametri elencati sopra, vedranno lo stralcio delle cartelle esattoriali e quindi la cancellazione dei loro debiti, il giorno tanto atteso, da milioni di contribuenti, è il 31 ottobre 2021.
Annullamento delle cartelle, come avviene e come richiederlo?
Uno dei motivi principali, per i quali puoi impugnare una cartella di pagamento e renderla nulla, è la decadenza dei termini. Infatti, ogni tributo, imposta o multa, ha delle scadenze di notifica prestabilite, se non rispettate, possono determinare l’annulamento della cartella esattoriale Equitalia.
Altro motivo, per avviare un ricorso, è il vizio di forma imputabile all’agente di riscossione o anche gli errori sul merito (conteggio interessi o somme non dovute). Il ricorso delle cartelle Equitalia deve essere inoltrato entro 90 giorni dalla data di ricezione della stessa, citando in giudizio sia l’ente creditore che il concessionario per la riscossione. L’annullamento della cartella esattoriale sarà determinato o dal Giudice di Pace o dalla Commissione Tributaria, nel caso in cui accoglieranno i motivi del ricorso, ritenendoli giusti e dimostrabili.
Quando è possibile l’annullamento delle cartelle esattoriali in autotutela
Se ritieni, di aver ricevuto una cartella esattoriale, in cui, le somme richieste non sono esigibili, hai la possibilità di agire tramite l’autotutela, cioè, rivolgendoti direttamente all’ente di riscossione, con una comunicazione ufficiale, per chiedere l’annnullamento della stessa.
I motivi, per cui le somme non siano dovute, possono essere diversi, come l’invio alla persona sbagliata, errori nei calcoli, pagamenti già effettuati ecc., in questi casi si potrà avere l’annullamento parziale o totale delle somme richieste.
Come è meglio fare ricorso ad una cartella esattoriale di Equitalia
Dal 1 luglio 2019, il deposito degli atti, per avviare un ricorso, devono avvenire in modo telematico. Anche se ritieni che le somme non sono dovute, se non ti attieni alla procedura corretta, rimani fregato. Con le nuove disposizioni in materia, ad oggi, per avviare un ricorso, devi sapere, come e a chi inviare ricorso, esso si inolltra mediante PEC (posta certificata) e in più, devi inviare un fascicolo, tramite sistema (S.I.GI.T) dove recapitare una serie di documenti, oltre a doverti registrare al portale.
In via definitiva, ad oggi, per rendere efficace il tuo ricorso, oltre ad essere informato sulle leggi in materia, devi essere anche molto preparato nell’uso del pc (formato atti, possedere PEC, firma digitale ecc.). Ci sono due circostanze nelle quali è possibile che tu presenta il ricorso in modo autonomo, se l’importo non supera i 1100 euro al Giudice di Pace, e se non supera i 3000 euro, alla Commissione Tributaria.
Quando chiedere aiuto ad un avvocato per il ricorso o l’annullamento della cartella esattoriale
La strada migliore da percorrere, quando ricevi una cartella di pagamento da Equitalia, è quella di rivolgersi ad un avvocato. Solo un professionista, con le sue conoscenze e la sua esperienza, ti potrà indirizzare nel modo corretto, dal punto di vista legale e procedurale, facendoti evitare perdite di tempo inutili o il non accoglimento del ricorso, per l’impostazione di modalità sbagliate.
E’ sempre raccomandabile rivolgersi ad un esperto di diritto tributario, il quale ti farà seguire le procedure corrette e in questo modo, avrai buone possibilità di vedere le tue cartelle equitalia annullate.
Ricorsi e Annullamento Cartelle Equitalia a Torino – info dall’avvocato Federica Barbiero
Quali cartelle esattoriali non si pagano più?
Se volessi scoprire quali cartelle esattoriali non si pagano più è sempre meglio affidarsi a mani esperte, ovvero richiedere il supporto tecnico di un avvocato specializzato in materia. In questo modo si potranno conoscere gli importi che bisogna corrispondere al Fisco e quelli illegittimi, ovvero oramai caduti in prescrizione.
Alcune cartelle esattoriali, infatti, possono essere impugnate davanti al giudice competente allo scopo di ottenere l’annullamento e di conseguenza la definitiva cancellazione dal ruolo.Quali cartelle si annullano?
Molte persone si domandano quali cartelle si annullano e non dovranno essere più pagate. La risposta è certamente nel termine di prescrizione. Ad esempio, per quanto riguarda Tari, Imu e Tarsi, è previsto dalla legge un termine di prescrizione quinquennale. Al pagamento delle imposte, infatti, si applica l’articolo 2948 del codice civile. Queste prestazioni di natura periodica, per l’appunto, si prescrivono decorsi 5 anni una volta proposta formale opposizione accolta dal giudice.
Quando verranno cancellate le cartelle sotto i 5000 euro?
Come sapere quando saranno cancellate le cartelle esattoriali inferiori a 5.000 euro? L’art 4 del Decreto Sostegni (D.L. n.41/2021) ha previsto l’annullamento automatico di una serie di debiti: quelli inferiori ai 5.000 euro sono tutti annullati a patto che siano stati maturati prima del 23 marzo 2021, data dell’entrata in vigore del Decreto.
Tale limite si calcola sugli importi dei debiti, al netto di interessi di mora e altri oneri. Rientrano tra i debiti in questione anche quelli residui per contribuenti con redditi fino a € 30.000,00.Come sapere quali cartelle sono state cancellate?
Chi si chiede come sapere quali cartelle sono state cancellate dovrà affrontare un’apposita procedura, autonomamente o con l’assistenza del proprio avvocato di fiducia. Bisogna presentare un’istanza allo sportello dell’Agenzia per la Riscossione, al fine di ottenere l’estratto di ruolo aggiornato. La domanda si può inoltrare pure in modalità telematica. Ottenuto l’estratto sarà possibile visionare quali cartelle sono state sgravate e che pertanto non dovranno essere pagate.