È raro trovare un contribuente che non ha mai avuto a che fare con una cartella esattoriale. Di cosa stiamo parlando? È molto più di una semplice ingiunzione di pagamento, di una richiesta o di un invito a compiere una determinata azione.
É un documento scritto che appura il diritto dell’ente creditore di procedere contro il debitore insolvente tramite l’espropriazione forzata dei beni mobili o immobili senza intentare un procedimento giudiziario.
Come dovrai agire? E quando vanno in prescrizione senza dover nulla al fisco? In questa guida ti diremo come fare per difenderti dalle cartelle esattoriali.
Come funzionano le cartelle esattoriali?
La cartella esattoriale è preannunciata da un avviso cordiale di pagamento inviato direttamente dall’ente creditore. Se il debitore non trasferisce la somma di denaro entro i termini, l’ente prepara un cosiddetto estratto di ruolo, tramite il quale l’addetto al recupero crediti procede alla riscossione coercitiva degli importi non versati.
Esistono casi in cui tale atto non è necessario: l’Agenzia delle Entrate e l’INPS hanno la facoltà di emettere un avviso di accertamento operativo sin da subito. Di conseguenza, i collettori/uffici esattoriali si limitano a far pervenire solo un avviso di presa in carico, preannunciando l’avvio dell’esecuzione forzata nei confronti del moroso.
Cosa bisogna fare quando arriva una cartella di pagamento?
La prima cosa da fare è controllare i termini di decadenza: la cartella di pagamento deve essere resa nota entro 5 anni dalla data di ricezione dei verbali di contravvenzione. Se ricevi una cartella oltre tale scadenza, le cifre richieste cadranno in prescrizione.
In secondo luogo, devi notificare i documenti dell’epoca. Capita che l’ente esattore comunichi ai contribuenti cartelle di pagamento per multe mai recapitate: in questo caso l’atto sarà nullo dal momento che le contravvenzioni devono essere pervenute entro 90 giorni dalla violazione.
Quanti giorni, o settimane si hanno a disposizione per contestare la cartella esattoriale?
Dovrai impugnare la cartella esattoriale prima che diventi definitiva, entro determinati periodi di tempo:
- 60 giorni se la cartella esattoriale ha come oggetto un’imposta (tasse e tributi) per debiti fino a 50.000,00 €;
- 30 giorni se l’ingiunzione di pagamento ha come oggetto una multa stradale;
- 40 giorni se la cartella ha come oggetto i contributi da versare agli enti previdenziali, quali l’INPS e INAIL;
- 20 giorni in caso di contestazione del pignoramento per vizi di forma.
Cosa bisogna controllare quando arriva una cartella esattoriale?
All’interno della cartella esattoriale devono essere riportati i seguenti dati:
- L’ente creditore (Agenzia delle Entrate, Comune, INPS, INAIL, Regione ecc.);
- il ruolo esattoriale;
- nome, cognome, data di nascita, codice fiscale e indirizzo di residenza del debitore;
- il codice di tutti i componenti del credito;
- il codice di riferimento;
- l’anno o il periodo relativo al credito;
- la somma di ogni articolo di ruolo;
- il totale delle cifre non ancora versate;
- il numero delle rateazioni, l’importo di ognuna di esse e la scadenza delle stesse;
- gli avvisi riguardanti la prassi e il giorno entro cui fare ricorso contro una cartella esattoriale di Equitalia;
- l’obbligo di pagare entro 30 o 60 giorni dall’avviso con il preavviso che, in difetto, si procederà alla riscossione coercitiva del credito;
- il giorno in cui l’atto è stato emesso;
- gli estremi di tale atto e la relativa data di consegna (questo qualora l’iscrizione a ruolo sia consequenziale a un documento consegnato in antecedenza).
Esiste una scadenza delle cartelle esattoriali?
Dal 1/04/2022 le tempistiche per procedere con il pagamento delle cartelle tornano ad essere quelle abituali: 60 giorni dalla comunicazione.
Il 31 marzo non indica solo la fine dello stato di emergenza, ma anche lo scadere dei 180 giorni, termine eccezionale concesso ai contribuenti.
Al momento, non vi è alcun prolungamento.
In quali casi posso ricorrere contro una cartella esattoriale?
É possibile impugnare una cartella di pagamento:
- quando non si comprendono le ragioni per cui l’Ente creditore ti sta chiedendo di pagare delle tasse;
- quando le cifre richieste sono sbagliate;
- quando gli importi richiesti sono già stati pagati;
- quando le somme richieste sono prescritte.
Se non pago Equitalia/Agenzia Entrate Riscossione mi possono pignorare la casa o altro?
Se non paghi la cartella esattoriale entro 60 giorni potresti subire l’esecuzione forzata o altre misure cautelari (preavviso di fermo amministrativo, una comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria, il pignoramento dello stipendio, della pensione o del c/c sulle somme ancora da versare).
Inoltre su quest’ultime, gravano gli interessi maturati ogni giorno dalla data di notifica dell’atto, gli arretrati e tutte le spese provenienti dal mancato/ritardato pagamento.
Cosa succede se non impugno o faccio ricorso contro la cartella esattoriale?
Se per problemi economici, negligenza o per ignoranza fai scadere i termini per fare ricorso contro una cartella esattoriale” illegittima inviata da un agente della riscossione, non hai armi per difenderti da un possibile pignoramento, da un’ipoteca o da un fermo amministrativo.
Quando è necessario rivolgersi ad un avvocato esperto per essere difeso dalle cartelle esattoriali Equitalia?
Talvolta, rivolgersi ad un avvocato tributarista è l’unica via percorribile. Utile soprattutto in caso di avvisi di accertamenti illegittimi, crediti caduti, ingiunzioni nulle, compensi/multe applicate oltre i limiti di legge, pignoramenti, ipoteche e fermi auto.
Come difendersi dalle cartelle esattoriali a Torino – info dall’avvocato Federica Barbiero
Come difendersi da Equitalia cartelle esattoriali e pignoramenti?
Chi non sa come difendersi da Equitalia cartelle esattoriali e pignoramenti dovrà evitare di agire autonomamente o di seguire consigli poco attendibili. Buona regola è affidarsi a un avvocato esperto e specializzato nel settore, in grado di verificare la legittimità degli importi iscritti a ruolo. Il legale consiglierà inoltre la migliore soluzione difensiva. Si ricorda che le cartelle esattoriali cadute in prescrizione, ad esempio, possono essere impugnate al fine di ottenere l’annullamento e la definitiva cancellazione dal ruolo.
Quando cadono in prescrizione le cartelle esattoriali?
Come faccio a sapere con esattezza quando cadono in prescrizione le cartelle esattoriali? I numeri da tenere a mente sono: 5 anni per la maggior parte delle cartelle (atti della riscossione coattiva).
Nel dettaglio, si prescrivono in cinque anni le cartelle esattoriali riguardanti le imposte locali (IMU, tassa dei rifiuti), i contributi previdenziali, le multe stradali e ogni imposta periodica, ai sensi dell’art. 2948 c.c.
Fanno eccezione, e si prescrivono in 10 anni, le imposte erariali come l’IVA. Una recentissima svolta in materia tributaria ha stabilito che l’IRPEF soggiace al termine di prescrizione di 5 anni.
Come opporsi ad una cartella esattoriale?
Una delle domande più frequenti nel momento in cui bussa alla porta l’Agente per la Riscossione riguarda le modalità per opporsi alla relativa cartella esattoriale.
Per farlo, innanzitutto è bene verificare la data di ricevuta della cartella, dal momento che si hanno a disposizione 60 giorni da essa per fare ricorso.
Dopodiché, è necessario informarsi su chi sia il giudice competente: se la cartella riguarda un mancato pagamento di un’imposta, bisognerà rivolgersi alla Commissione Tributaria Provinciale, mentre se essa riguarda una multa o una sanzione, basta il Giudice di Pace.
Appena dopo la notifica dell’atto di ricorso, esso dovrà essere consegnato al giudice competente, il quale fisserà l’udienza vera e propria. Inoltre la questione più interessante è la possibilità di opporsi alla cartella esattoriale dopo il decorso della prescrizione con ricorso al Tribunale competente, al fine di annullare completamente l’obbligo di pagamento. Infatti il ricorso entro i 60 giorni riguarda soltanto i vizi di forma o di contenuto dei tributi richiesti in cartella, ad esempio se tali tributi fossero già stati pagati in tutto o in parte.