Il licenziamento con preavviso di un dipendente è una questione piuttosto spinosa e necessita di essere gestita a norma di legge per evitare che ci siano complicazioni e che il procedimento possa essere impugnato successivamente.
Pertanto, dal punto di vista del lavoratore, è opportuno conoscere le modalità delle dimissioni, mentre da quello del datore di lavoro bisogna rispettare i tempi del preavviso.
In questo articolo vedremo nel dettaglio come comportarsi in entrambi i casi e quanto invece è necessario rivolgersi a un esperto del settore come l’avvocato per il licenziamento Federica Barbiero, esperta in materia e aggiornata sulle ultime novità in termini di legislazione del lavoro.
Calcolare il periodo di preavviso in caso di licenziamento
Viene definito preavviso di licenziamento quel periodo che va dalla comunicazione del licenziamento stesso e il giorno in cui effettivamente questo si compie.
Tuttavia, non è possibile agire in autonomia ma è necessario rispettare il tempo previsto dalla normativa e dal contratto collettivo del settore.
Il parametro varia a seconda dell’anzianità del lavoratore e dal livello che ricopre, indicato all’interno del contratto di assunzione.
In linea generale, possiamo calcolare una tempistica di questo genere.
Per un dipendente con 4 anni di lavoro e un livello 1 di anzianità, è necessario fornire ben 2 mesi per permettergli di organizzarsi e rispettare la legge vigente, così che il licenziamento non venga impugnato.
Sempre rimanendo su un livello 1 ma aumentando fino a 10 anni l’anzianità, allora sarà necessario aggiungere un ulteriore mese, passando a 3.
Per quanto riguarda un impiegato di livello 2, inferiore dal punto di vista dello stipendio, fino a 4 anni di anzianità comportano un solo mese di preavviso, mentre dai 4 ai 10 anni sono richiesti 45 giorni, calcolati non come lavorativi ma proprio da calendario.
Se non è possibile diminuire il preavviso minino, nel caso in cui sussistessero i presupposti, sarà possibile ampliarlo e adattarlo alle proprie esigenze e a quelle del lavoratore.
Indennità sostitutiva del preavviso: quanto dura normalmente?
Una volta comunicato il periodo di preavviso, il lavoratore è tenuto al rispetto delle proprie mansioni lavorative e a presentarsi fino alla scadenza stabilita.
Nel caso in cui i tempi non siano stati rispettati dal datore, che sia 1, 2 o 3 mesi, sarà possibile ottenere un’indennità sostitutiva del preavviso, che viene calcolata per tutto il periodo non concesso.
Si tratta di una retribuzione che è pari a quella che sarebbe stata percepita del dipendente se avesse potuto lavorare normalmente durante questa fase di chiusura, compresa dei ratei di tredicesima e quattordicesima che spettano di diritto secondo il proprio contratto.
La durata dell’indennità sostitutiva di preavviso è quindi variabile e dipende dalla lunghezza del preavviso dovuto.
In ogni caso, il lavoratore è libero di scegliere se accettarla o meno e, in caso contrario, avrà diritto a presentarsi a lavoro fino alla scadenza, senza che il datore possa opporre alcuna resistenza o ostacolarlo in alcun modo legale.
Casi in cui il preavviso di licenziamento non è necessario
Esistono alcuni casi in cui il preavviso di licenziamento non è necessario e pertanto il datore di lavoro può interrompere il rapporto quando lo ritiene opportuno.
Questo avviene quando il licenziamento è dovuto a una giusta causa, attribuibile a un comportamento scorretto da parte del dipendente.
Se il lavoratore si trova poi nel corso del periodo di prova oppure alla fine di questo, il datore di lavoro non è tenuto a concedere alcun tempo e può decidere di sospendere il rapporto.
Per quanto concerne la risoluzione consensuale del rapporto, in tal caso sono le parti ad accordarsi come più conviene, trovando la formula migliore per giovare entrambi del termine del contratto.
In tutti gli altri casi il preavviso di licenziamento è necessario a norma di legge, a meno che non venga sostituito dall’indennità, che tuttavia deve essere accettata in primis dal lavoratore, poiché in caso contrario potrà presentarsi sul luogo di lavoro fino al termine prestabilito senza che nessuno possa opporsi.
Dimissioni o Preavviso di licenziamento quando è necessario rivolgersi ad un esperto come l’avvocato Federica Barbiero
Qualora non sussistessero una o più delle condizioni citate fino a questo momento, il lavoratore ha la possibilità di rivolgersi a un esperto del settore come l’avvocato Federica Barbiero, al fine di far valere i propri diritti fino al termine del rapporto.
Se ritieni di essere vittima di un comportamento scorretto, verrai accolto all’interno di uno studio serio e professionale, dove ti sentirai compreso e aiutato.
Dopo aver esternato il tuo caso, l’avvocato avrà la possibilità di studiare tutti i termini e mettere in atto una procedura ad hoc per la tua specifica situazione.
Non affidarti a soluzioni generiche o online, siedi di fronte a una persona che segue continui corsi di aggiornamento e sa esattamente a quali punti del codice civile e del lavoro appellarti per consentirti di ottenere quanto realmente ti spetta.
Verrai seguito dall’inizio alla fine dell’iter, togliendoti ogni genere di stress e gestendo la questione con fermezza e precisione.
Non esitare a contattare un vero professionista e fai valere i tuoi diritti nelle sedi opportune!
Dimissioni o Preavviso di licenziamento a Torino – info dall’avvocato Federica Barbiero
Quanti giorni di preavviso prima del licenziamento?
La durata del preavviso di licenziamento corrisponde al periodo di tempo che intercorre tra la comunicazione di licenziamento e l’ultimo giorno lavorativo.
Normalmente, tale durata viene stabilita nei contratti e varia a seconda di alcuni fattori.
Ad esempio, per un dipendente di livello 1 con 4 anni di anzianità, il preavviso dev’essere di 2 mesi; se gli anni di anzianità vanno dai 4 ai 10, il preavviso è di 3 mesi.
Un impiegato di livello 2 con anzianità fino a 4 anni ha diritto ad un preavviso di 1 mese, mentre un lavoratore di livello 2 con anzianità tra i 4 e i 10 anni può godere di un preavviso di 45 giorni.
Come funziona il preavviso di licenziamento?
Prima di procedere con il licenziamento di un dipendente, è necessario fornire un preavviso, che muta a seconda del suo livello e del numero di anni nei quali ha prestato servizio presso l’azienda.
Per un livello 1 si varia dai 2 ai 3 mesi di preavviso a seconda se sono più o meno di 4 anni di lavoro, il tutto regolarmente retribuito fino all’ultimo giorno di presenza.
Per un livello 2 si scende da un mese a 45 giorni, sempre considerando la sua longevità all’interno dell’azienda.
Il tempo decorre dalla comunicazione controfirmata per accettazione dal dipendente.
Che succede se non si dà il preavviso di licenziamento?
Se il datore di lavoro non concede il preavviso di licenziamento, il dipendente ha due strade davanti a sè da percorrere.
Se il lavoratore non è d’accordo, può pretendere il pagamento della retribuzione che gli sarebbe spettata per il tempo del preavviso, oppure richiedere l’indennità sostitutiva, sempre pari all’importo che sarebe stato percepito.
Ci sono alcuni casi in cui il preavviso non è dovuto, come nel caso del licenziamento per giusta causa o per colpa oggettiva, oppure per gli sportivi professionisti o i collaboratori domestici.
Quanti giorni di preavviso per dimissioni contratto a tempo indeterminato?
Quanti sono i giorni di preavviso che per legge un dipendente legato da un contratto di lavoro a tempo indeterminato deve fornire al datore di lavoro prima di dimettersi?
Il principale parametro che influenza la durata del periodo di preavviso è l’anzianità, nonché l’inquadramento.
Ad esempio, per un lavoratore a tempo indeterminato full-time con anzianità maggiore di 5 anni, i giorni devono essere minimo 30; scendono a circa 15 giorni (minimo) se il dipendente è full-time ma ha un massimo di 5 anni di anzianità.
Per coloro che lavorano part-time e possiedono un’anzianità di più di 2 anni, i giorni di preavviso si assestano su circa 15, mentre per i dipendenti part-time con anzianità minore di 2 anni, i giorni di preavviso scendono a 4.
Tuttavia per chi ha un inquadramento superiore il termine di preavviso arriva anche a 120 giorni.