Il mobbing, termine che deriva dal verbo inglese “to mob“, cioè “assalire”, racchiude in sè diversi tipi di comportamenti negativi, come persecuzioni, derisioni, discriminazioni, sabotaggi, minacce, denigrazioni, insulti ed emarginazione, che vengono esercitati con costanza dai colleghi su di un lavoratore per costringerlo a dimettersi volontariamente.
In particolare, quando il mobbing è effettuato dai superiori si parla di bossing. I principali effetti del mobbing sul lavoratore sono, sul piano psicologico, paura, ansia, disagio, deconcentrazione, insonnia, panico e depressione.
Come dimostrare che si sta subendo il mobbing sul lavoro
Mentre gli effetti sul piano fisico, dovuti alla somatizzazione, sono rappresentati da problemi digestivi, uditivi, respiratori, visivi, cardiaci, cutanei e muscolari. Ma, come dimostrare che si sta subendo il mobbing sul lavoro, o che lo si è subito, allo scopo di ottenere un risarcimento per danni psicofisici e morali oppure per essere reintegrati al lavoro?
Ecco alcune informazioni di approfondimento.
Il mobbing sul lavoro: motivazioni, conseguenze ed esempi
La competizione per migliorare la produzione, il raggiungimento degli obiettivi aziendali, come la riduzione del personale, le spontanee antipatie fra colleghi e l’omertà di chi teme di perdere il posto di lavoro possono diventare terreno fertile per la nascita del mobbing in azienda. Al riguardo, è bene sottolineare che alla fine dei conti il mobbing danneggerà l’azienda, in quanto, il minor rendimento dei lavoratori sconfortati e l’eliminazione degli individui mobbizzati farà perdere utili e clienti.
Nello specifico, sono esempi di mobbing sul posto di lavoro:
- la dequalificazione a
- mansioni inferiori;i rimproveri inappropriati e/o esagerati;
- la privazione della postazione lavorativa;
- l’assegnazione di strumentazioni malfunzionanti;la cancellazione dell’account di posta elettronica, ecc.
Soluzioni per dimostrare il mobbing sul lavoro
Cosa devi fare per dimostrare che stai patendo il mobbing sul lavoro, o che lo hai subito fino a doverti allontanare dal lavoro? Ebbene, devi agire legalmente rivolgendoti agli avvocati presenti presso gli studi legali o gli sportelli specializzati nell’aiuto a coloro che subiscono il mobbing.
Di fronte agli avvocati è necessario esporre con chiarezza i torti ricevuti, quindi, dimostrare i comportamenti illeciti subiti e i danni psicofisici derivanti, provandoli con dati e fatti concreti come:
- annotazioni su di un diario di ogni comportamento scorretto, con date, orari e dettagli;
- testimonianze di colleghi coraggiosi;
- registrazioni delle conversazioni sul lavoro;
- conservazione di fotocopie, sms e mail compromettenti;
- giudizi di medici e di specialisti sullo stato di salute del lavoratore mobbizzato con rilascio di certificati, ricette mediche e perizie.
Le prove raccolte servono a convincere il giudice del lavoro che stai subendo il mobbing in azienda.
Parametri del mobbing aziendale e normativa inerente
Il mobbing aziendale causa terrore psicologico nel lavoratore e la perdita della sua serenità, tanto da non riuscire più a dare il meglio di sé. Nello specifico, si può parlare di mobbing in azienda se:
- i comportamenti persecutori avvengono dentro l’azienda e in maniera prolungata nel tempo;
- i maltrattamenti sono perpetrati da uno o più colleghi;
- il lavoratore presenta danni alla salute conseguenti ai torti subiti.
E’ bene sapere che il mobbing è perseguibile sia penalmente che civilmente. Infatti, i comportamenti illeciti sul lavoro vengono trattati nel codice penale. Essi sono, ad esempio, l’abuso d’ufficio, gli atti persecutori, come lo stalking, le percosse, le lesioni personali, le minacce, la diffamazione, le molestie, ecc. I più importanti articoli che disciplinano la materia del mobbing sono:
- l’art. 2103 del codice civile, per il settore privato;
- l’art. 52 del decreto 165/2001, per il settore pubblico;
- l’art. 2087 del codice civile concernente le sanzioni per il datore di lavoro che non tutela i suoi dipendenti nel caso in cui subiscano maltrattamenti.
Per quanto riguarda la Costituzione italiana sono da citare gli art. 1 e 2, a tutela del diritto del lavoratore ad esprimere la propria personalità nel lavoro, l’art. 32, a protezione del diritto alla salute per tutte le persone, l’art. 35, a tutela di ogni forma di lavoro, e l’art. 41, a divieto di ogni attività economica che danneggi la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Infine, è bene sottolineare l’esistenza del decreto legislativo n. 81/2008 per la sicurezza sul lavoro, con evidenziazione dell’importanza della salute psico-fisica del lavoratore.